Grazie, grazie e ancora grazie!!!
Quando ieri sono tornato a casa e ho trovato 10 mail su Hotmail ci sono rimasto. Tra commenti, chiarimenti e complimenti inviatimi, non ho potuto che essere fiero del mio lavoro. Sapevo che "La Maria, il Diavolo e l'Acquasanta" era un pezzo forte ma non credevo vi sarebbe piaciuto tanto. Avrete anche notato che modificato leggermente le impostazioni di pagina. Ho voluto alleggerire il sito e migliorarne la leggibilità. Ma ora passiamo al pezzo di oggi e fidatevi che è qualcosa di succulento. Il nostro Adriano ovvero il Mastermind della tecnologia è pronto a svelarvi le ipocrite cospirazioni della politica. La vittima stavolta è...
The Sims: un gioco gay.
- di Adriano Feliziani
Oggi la storia potrebbe ripetersi: quale sarà mai il videogioco preso di mira dai politici Italiani ?
Sicuramente state pensando a qualche videogioco violentissimo come God of War o GTA, quelli che si trovano spesso al centro di polemiche infinite...E invece no.
Il turpe e pericoloso videogioco che rischia di corrompere la mente dei nostri bambini non è altri che il famigerato The Sims 3!
Avete letto bene: The Sims, la zuccherosa casa delle bambole digitale, il gioco preferito dal pubblico femminile, è stato accusato di promuovere e diffondere valori incostituzionali tra i giovanissimi. Nella fattispecie, il videogioco EA incentiverebbe e promuoverebbe i matrimoni tra coppie omosessuali!!
Tale perla di saggezza è scaturita dal Sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi in un'intervista per il canale di YouTube del giornalista Klaus Davi (un personaggio già noto per professionalità e correttezza, come riscontrabile da questo servizio de Le Iene: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/186068/di-cioccio-klaus-davi.html).
Secondo Giovanardi, il quale, evidentemente, non è rimasto soddisfatto dalla sostanziale inconcludenza che hanno avuto le sue recenti uscite omofobe contro IKEA, il fatto che ai giocatori di The Sims sia data la possibilità di far celebrare ai propri personaggi matrimoni tra omosessuali e adottare dei figli sarebbe in contrasto con i principi della nostra costituzione.
L'articolo della Costituzione oggetto di tale stupro dovrebbe essere, presumibilmente, il n. 29 di cui riporto il testo:
“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare".
Si tratta di un articolo abbastanza controverso su cui la Dottrina ha ampiamente dibattuto: sembrerebbe infatti decisamente contraddittorio definire "naturale" il matrimonio; inoltre il fatto che la Costituzione citi solo "i coniugi", senza specificare se si tratti di uomo-donna, uomo-uomo o donna-donna, lascerebbe molto spazio per la contemplazione di unioni diverse dallo standard. Ma anche tralasciando queste considerazioni, troppo complicate per la classe politica odierna, bisogna dire che le soluzioni censorie proposte da Giovanardi lasciano piuttosto sgomenti. Curioso, infatti, come né l'intervistato, né l'intervistatore si siano preoccupati di controllare l'indicazione PEGI sulla confezione del gioco che attribuisce a The Sims 3 un bel 12+ e sottolinea la presenza di contenuti di sesso e violenza all'interno del gioco. Per chi non lo sapesse, il PEGI (Pan-European Game Information - Informazioni paneuropee sui giochi) è l'organizzazione creata dall'ISFE (International Software Federation of Europe - Federazione europea del software interattivo) nel 2003 con il compito di classificare i videogiochi per fasce di età, in base ai loro contenuti. In questo modo i genitori possono facilmente sapere se un gioco è adatto per il proprio figlio. Il rispetto da parte dei rivenditori di questa classificazione è obbligatorio per legge in tutti i paesi seri d' Europa (L'Italia, per chi non se ne fosse reso conto, non è un paese serio, quindi non è tra questi). Andate sul sito ufficiale, se volete farvi una cultura: http://www.pegi.info/it/index/id/964
Risulta chiaro, dunque, che il target a cui il videogioco incriminato è stato destinato è composto da ragazzi e ragazze un po' più grandicelli dei bimbi di 5-8 anni ipotizzati da Giovanardi & Co.
Inoltre, non si capisce come sia possibile attribuire la colpa di tutto ciò alle imprese produttrici di videogiochi e pensare di punirle con la censura. Infatti, considerata la trasparenza delle indicazioni su scatola, se proprio volessimo incolpare qualcuno del fatto che videogiochi inadatti finiscano tra le grinfie di bambini bramosi di modelli da imitare, quel qualcuno non potrebbero che essere la classe politica, che si è astenuta dal risolvere il problema promulgando apposite leggi, e le famiglie, che comprano ai loro figli giochi che potrebbero traumatizzarli. Tralasciando l'opinabilità delle considerazioni psicologiche e la stupidità delle teorie complottistico-lobbystiche sollevate da Giovanardi, ma entrando nello specifico problema, sottolineo che The Sims 3 non è ambientato in Italia, bensì nella cittadina immaginaria di SimCity. È dunque assurdo pensare che gli sviluppatori di EA debbano scrivere decine di libretti di istruzione diversi in cui spieghino quali elementi del gioco sono in contrasto con l'ordinamento vigente nei vari paesi in cui il videogioco è distribuito. Inoltre, ricordo che la semplice rappresentazione di un (eventuale) illecito non rappresenta, di per sé, un' illegale apologia della trasgressione. Se così fosse, sarebbero da condannare tutti i film, serial TV, libri o immagini che mostrino scene di sesso, violenza o razzismo.
Un bambino può venire molto più facilmente traumatizzato da una puntata di Studio Aperto che da una partita a The Sims. Quanto detto sopra può valere anche per la seconda intervista di Klaus Devi sull'argomento, questa volta al Capogruppo dell'UDC al Parlamento Europeo Carlo Casini: http://www.youtube.com/watch?v=PCqwJiXVq0w&feature=related
I toni sono meno concitati, ma viene dimostrata, anche in questo caso, tanta beata ignoranza.
Be Fun, Be Mad...
FILM CONSIGLIATO: Il tagliaerba
Nessun commento:
Posta un commento