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lunedì 17 ottobre 2011

Sancta Santorum Journal 29°


EDITORIALE INDIPENDENTE
CRONACA/POLITICA ITALIANA

Anche la falange più solida può essere infranta da un piccolo spiraglio.
“I cortei si facevano nel secolo scorso, quando le forze politiche organizzate (sindacati e partiti) erano in grado di organizzarli e controllarli in modo che le intenzioni e le parole d'ordine iniziali non fossero distorte e strumentalizzate in una controproducente e dannosa eterogenesi dei fini che avrebbe colpito loro in primis. Per fare i cortei servivano i servizi d'ordine, i veterani della piazza, quelli che sapevano dialogare con la Questura e quelli che sapevano "allontanare" i provocatori per evitare proprio quello che negli ultimi dieci anni accade sistematicamente ad ogni movimento (Genova, l'Onda, gli Indignati italiani...).”


Apro con questa citazione perché è uno spacco della realtà avveratasi lo scorso sabato. Difficilmente si riesce a trattenere le lacrime quando si vede i propri concittadini affumicati e la propria città vandalizzata da 500 teste di cazzo. Solitamente io non uso turpiloquio, al massimo lo censuro. Stavolta non lo farò. Il trucco degli infiltrati viene usato da 40 anni e funziona ancora. Le manifestazioni non sono più uno strumento utile a combattere i problemi del Paese. Sono fini a se stesse, con l’unico scopo di rendere nota una cifra che la gente dimenticherà il giorno dopo a causa del Campionato di calcio. Sono guidate da persone che non li rappresentano, come i sindacati che non sanno che cosa significa essere operaio ma conoscono bene il profumo del denaro. Gli unici progetti che oggi stanno portando dei risultati sono quelle dei referendum o delle iniziative legislative popolari e le campagne di informazioni via e internet. Per cambiare l’Italia ci servirebbero grandi movimenti finalizzati all'astensionismo collettivo dal voto per esempio! Dobbiamo far valere come VOTO UFFICIALE IL NON VOTO. Sabato hanno casualmente impedito che a piazza San Giovanni si trattassero argomenti come il signoraggio, ma credete che sarebbero andati in onda? Che ne avrebbe trattato qualche telegiornale? Se il Parlamento non modifica o cambia le leggi saremo noi i nuovi legislatori. Incontrarsi puntualmente diventerà una buona abitudine come donare il sangue. I mezzi d'informazione saranno costretti a parlarne e alla fine li distruggeremo con la carta, costituzionale e non.  Se 150.000 persone sono sopraffatte da 500 criminali vuol dire che dobbiamo cambiare sistema. In ogni caso questo non cambia i meriti di chi era lì pacificamente, gente meritevole di spendere il proprio tempo del giorno di riposo in qualcosa in cui crede. Stessa cosa per le forze dell’ordine che non possono essere rimproverate di nulla. Se si muovono sono dei violenti. Se non si muovono sono dei vigliacchi. Essere poliziotto a Roma non deve essere semplice. Eppure il coraggio si può nascondere nei luoghi più impensati. Due black bloc stavano dando fuoco ad un cassonetto, con la maestria di chi ormai lo fa da anni, quando sono stati caricati da una meravigliosa vecchietta. Sconvolti per l’audacia e le borsettate della pensionata sono fuggiti, dimostrando ancora un briciolo di umanità. Il futuro non è solo nei giovani, ma anche negli esempi del passato, uomini e donne famosi e non.

Radicali fino alla fine…della legislatura.
La Bindi ha usato una definizione dei radicali che preferisco non riportare, ma che non è del tutto scorretta. Capisco la frustrazione del Presidente del PD che nuovamente ha assaggiato il veleno di Giuda e Farisei. I radicali si sono presentati in aula votando e assicurando il numero legale alla maggioranza. Poi che il PDL già avesse 315  deputati in aula non cambia niente. Se io aiuto un ladro ad entrare in casa del mio vicino poco importa che questi avesse già rubato le chiavi in precedenza. Ora Pannella paga a caro prezzo questa scelta. Lo hanno cacciato dal corteo gridandogli contro in coro «venduto, venduto, venduto». Lo hanno strattonato, spintonato, insultato nel peggiore dei modi: «Sei un pezzo di m...». Per Marco Pannella la manifestazione di sabato a Roma non è potuta nemmeno iniziare. Ce ne stupiamo? La gente è stanca dei voltagabbana che fingono scioperi della fame per poi stare belli in carne. Magari una fumatina qua e là di cosa non si sa e poi tutti in piazza a gridare “lega-legalization cannabis” in coro, no? Mi pare, ma mi pare, che ci avete preso proprio per scemi. Mi sembra, ma forse sono io, che sarebbe più adatto cantare “legalize the premier” di Caparezza in questo caso. Voi continuate a proteggere drogati, spacciatori e detenuti. Noi intanto ci occupiamo degli italiani onesti, che non siete voi.

Fonte:

Metro 17/10/2011


CRONACA/POLITICA ESTERA
1.027 Palestinesi per 1 Israeliano?
In questi giorni in cui l'attenzione globale è focalizzata sulle proteste degli "Indignados", eccetto a Roma dove nella giornata di sabato il ruolo principale lo hanno avuto violenti e repressi rifiuti dell'umanità,  il mondo va avanti nelle bene e nel male.
Nelle ultime ore, con la mediazione dell'Egitto, si è arrivati ad un accordo tra Hamas e Israeliani. Questo accordo prevede la liberazione da parte di Hamas del soldato Israeliano Gilad Shalit, prigioniero dal 25 Giugno 2006, in cambio della liberazione nell'arco di 2 mesi di ben 1.027 detenuti Palestinesi. La cifra è stata confermata da entrambe le parti, 1.027 Palestinesi per 1 Israeliano. Questo accordo sembra essere una "fregatura " per Tel Aviv ed un umiliazione per i Palestinesi, è cosi?
La risposta non sarà mai certa. Hamas ha fatto prigioniero il soldato Shalit più di 5 anni fa e da allora, dopo un lungo periodo di silenzio, ha sempre reso impossibile un accordo con lo scopo di alzare la posta in gioco fino ad arrivare ad ora, quando probabilmente ha trovato un Governo Israeliano indebolito per questioni interne e quindi riuscendo ad ottenere un'enorme contropartita.
Approfittando dell'influenza che questa organizzazione terroristica ha nei territori, faranno passare lo scambio come un enorme risultato, ma comunque l'umiliante proporzione rimane.
Sull'altro lato Israele conferma la propria determinazione, i Governi cambiano ma la politica del non abbandono rimane, eppure anche li qualche problema si sta creando.
Il soldato Shalit tornerà a casa e su questo il Primo Ministro ed il Presidente Peres avevano sempre puntato, ma far accettare agli Israeliani il rilascio di 1.027 detenuti, alcuni dei quali colpevoli di sanguinolenti attentati, non si preannuncia cosa facile. I parenti di vittime di attacchi terroristici si apprestano ad appellarsi alla Corte Suprema contro queste liberazioni, le possibilità di successo sono quasi nulle, ma lo smacco di vedere liberare gli assassini dei propri cari sarà molto dura da mandare giù.
Questo scambio porterà risultati ed ombre ad entrambe le parti e proprio questa è la chiave della crisi che persiste nell'area dal 1948, anno di creazione di Israele.
Gli Israeliani si dovranno arrendere all'idea di importanti concessioni, i Palestinesi dovranno fare innanzitutto pulizia al loro interno e mettere da parte l'odio religioso. Una volta raggiunti questi 2 ardui obbiettivi sarà necessario anche ottenere che Paesi come Iran e Siria cessino le loro negative influenze sui Palestinesi.  La nostra generazione vivrà così a lungo?    

Fonte:


CRONACA ROSA E SPETTACOLO

Hackerazzi

Dopo quasi 11 mesi di indagini è stato arrestato Christopher Chaney, il 36enne della Florida, accusato di aver violato la privacy di circa 50 vip tra cui, Christina Aguilera, Justin Timberlake, Mila Kunis e Scarlet Johansson.
Sono state proprio le foto rubate dal cellulare di quest’ultima, che la ritraevano senza veli ed in pose ammiccanti, ad aver fatto il giro del web e fatto impazzire i tantissimi fans della formosa attrice.
Il pirata informatico accedeva ai dati privati utilizzando le informazioni aperte a tutti per resettare password, entrare negli account e comunicare con i contatti in rubrica e quindi riuscendo a scovare altre potenziali vittime. Con i dati pubblicamente disponibili, l’hacker riusciva ad avere accesso ai dati degli account di posta elettronica di Google Apple e Yahoo e da lì ben poco poteva sfuggirgli.
Chaney è tornato libero dopo aver pagato la cauzione di 10mila dollari e come fondamentale misura restrittiva gli è stato imposto di non potersi collegare ad internet. Quale supplizio peggiore?!
L’hacker ha dichiarato di essersi sentito quasi sollevato quando è stato arrestato poiché, a suo dire, aveva sviluppato una vera e propria ossessione e dipendenza dalle continue violazioni della privacy dei protagonisti dello star system americano, che gli impediva di fermarsi.
Questa ossessione però ha fatto sì che il pirata informatico debba rispondere di ben 26 incriminazioni tra cui furto d’identità, violazione di computer ed intrusione in comunicazione privata e rischia fino a 121 anni di carcere.
Vi confesso che per quanto sia di indubbia vergogna e gravità la lesione della privacy personale, in un mondo che sempre più spesso assolve assassini per mancanze di prove o li condanna a pene ridicole, 121 anni per delle foto rubate mi sembrano davvero un’esagerazione.

Fonte:

CALCIO E SPORT VARI

Gli All Blacks ad un passo dalla meta!

Ancora una grande prova per la nazionale neozelandese di rugby che, sconfiggendo i rivali storici dell’Australia per 20-6 è riuscita ad approdare alla finalissima del mondiale. Erano oltre vent’anni che questo non accadeva nonostante gli All Blacks si presentassero come favoriti ad ogni appuntamento mondiale. Forse proprio questa voglia di rivalsa ha permesso di dominare per tutta la partita lasciando solo le briciole agli avversari che non sono mai riusciti ad essere veramente pericolosi. Il punteggio avrebbe potuto anche essere più largo se i neozelandesi non avessero sbagliato un gran numero di calci piazzati. In finale come avversario ci sarà la Francia vittoriosa per 9-8 sul Galles (ridotto in inferiorità numerica per quasi tutta la partita grazie ad un cartellino rosso decisamente esagerato). Si tratta di un avversario decisamente abbordabile e quindi se non ci saranno sorprese, rare in questo sport, la Nuova Zelanda tornerà sul tetto del mondo.

Fonte:


Un campionato senza padroni…

La sesta giornata del campionato può essere considerata la dimostrazione di quanto sostengo ormai da un paio d’anni e cioè che la nostra Serie A, una volta considerata il campionato più bello e difficile del mondo, si è impoverita in maniera impressionante. Ieri infatti ben cinque partite si sono concluse sullo 0-0 (compresa Chievo – Juventus) offrendo uno spettacolo abbastanza deprimente. Nel complesso, grazie ai pareggi di Juventus e Udinese, la classifica si è accorciata permettendo al Milan di recuperare punti grazie al facile successo casalingo per 3-0 sul Palermo. Stesso discorso per quanto riguarda la Lazio che giocando una buona gara è riuscita a sfatare la maledizione del derby vincendo 2-1 all’ultimo secondo disponibile. Va però detto che la partita è stata pesantemente condizionata dal rigore ed espulsione assegnati, a seguito di una evidente simulazione, dall’arbitro Tagliavento, incappato in una serata negativa. Perdono invece Inter e Napoli. I milanesi, nonostante il cambio di allenatore, sono apparsi molto in difficoltà contro il Catania che ha meritato il successo (anche in questo caso però il rigore assegnato agli etnei è frutto di una simulazione) mentre invece gli azzurri hanno dominato la partita contro il Parma che è stato molto cinico sfruttando al meglio le pochissime occasioni da gol prodotte.

Fonte:

VIDEOGAMES E TECNOLOGIE
Con Shepard per salvare la galassia, tutti insieme appassionatamente.
Già da tempo la voce di corridoio girava per la rete, di recente Bioware l’ha ufficialmente confermato: Mass Effect 3 avrà una modalità multiplayer.
Era noto che un’affermazione del genere avrebbe fatto andare su tutte le furie i “puristi” dei giochi di ruolo, quelli che ancora sostengono che il proprio animale domestico sia un criceto gigante spaziale in miniatura.
La Bioware ha, perciò, subito diffuso altri dettagli che sembrerebbero in grado di rendere l’esperienza multigiocatore più digeribile, se non addirittura auspicabile, persino per i sostenitori dell’esperienza in singolo più sfegatati.
Stiamo parlando di missioni in cooperativa che saranno slegate dalla trama principale.
In questi scenari non controlleremo Shepard, ma ogni giocatore avrà la possibilità di creare il proprio avatar personalizzato, combinando tutte le razze e le classi dell’universo di Mass Effect (è dubbio se si possa scegliere il sesso: nei primi due capitoli ancora non si sono mai viste femmine Turian, Krogan o Salarian, ed è noto che tra le Asari non esistono sono maschi).
Fino a quattro giocatori potranno unire le forze per completare determinati obiettivi, diversi per ogni scenario. Inoltre il superamento delle missioni multiplayer andrà ad aumentare il livello di “prontezza” con cui i popoli dei pianeti di Mass Effect risponderanno alla chiamata di Shepard contro i Razziatori, con evidenti effetti sullo svolgimento dell’avventura in solitario.
Ciò nonostante, gli sviluppatori assicurano che possiamo mantenere la calma: sarà possibile godere della storia completa e raggiungere tutti gli epiloghi disponibili anche senza il supporto delle partite multigiocatore.
A parole, dunque, l’idea delle missioni in cooperativa sembrerebbe funzionare: adesso non resta che aspettare e sperare che Bioware, riesca veramente a non lasciarsi distrarre troppo dalla novità, integrando il multiplayer con un’esperienza in singolo solida ed emozionante almeno quanto quella dei primi due giochi.

Fonte:

WEB E STRANEZZE DAL MONDO

Tesoro, mi si sono ristretti gli animali!

I cambiamenti climatici stanno provocando un progressivo 'rimpiccolimento' degli organismi viventi, dalle piante fino ai predatori al vertice della catena alimentare, e nel prossimo futuro questo processo potrebbe portare a pesanti conseguenze anche per l'alimentazione umana. E' quanto sostengono due biologi dell'università di Singapore in un articolo pubblicato su Nature Climate Change. Diversi studi hanno gia' dimostrato che in risposta al riscaldamento globale molte specie stanno cambiando la loro distribuzione geografica, spostandosi verso altitudini e latitudini sempre maggiori, oltre ad anticipare nel corso dell'anno eventi chiave per la sopravvivenza come la migrazione o l'impollinazione. Un aspetto che però non è ancora stato studiato a fondo è la riduzione della 'taglia' di questi organismi come risposta all'aumento delle temperature e alla variabilità delle precipitazioni. Tra i primi a farne le spese ci sono organismi molto semplici, come il fitoplancton, e poi coralli, rospi, tartarughe, fino a grandi mammiferi come i cervi rossi e gli orsi polari.I ricercatori David Bickf e Jennifer Sheridan hanno quindi raccolto una serie di dati, partendo dallo studio dei fossili per arrivare fino alle più recenti ricerche sulle variazioni di taglia di animali sia a sangue freddo che caldo. Sono così giunti alla conclusione che questo rimpiccolimento può essere messo in relazione con i cambiamenti climatici e l'aumento dell'anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera. La riduzione delle dimensioni degli organismi continuerà nel futuro e sarà più evidente nelle aree dove l'innalzamento delle temperature si abbinera' al calo delle precipitazioni; il caldo, la ridotta disponibilità di acqua, gli incendi e l'impoverimento del suolo porteranno infatti a una riduzione della crescita delle piante e questo, di conseguenza, si riflettera' su tutta la catena alimentare. Nello studio si sottolinea però che ci sono anche delle specie animali che fanno eccezione e che stanno diventando piu' grandi: è il caso di alcuni mammiferi, uccelli e pesci che vivono a latitudini maggiori, dove l'aumento delle temperature ha prolungato la stagione in cui è più facile nutrirsi e accrescersi.

Fonte:

NERD E OTAKU

Mondo Modding: quanti "smanettoni"!

Se non avete problemi a vedere il pc in dotazione standard, forse non avete mai considerato le infinite possibilità di modifica applicabili. L'unico limite, neanche a dirlo, è la fantasia.
Figurarsi ora quanta fantasia possa avere un geek, unirla alla determinazione di creare qualcosa di unico, ed ecco che verranno alla luce i più straordinari Frankenstein in versione hardware.
Tanto è diffuso questo fenomeno di modifica (estrema) del proprio pc, che nel tempo si sono sviluppate delle vere e proprie competizioni sponsorizzate dalle case produttrici (giusto un esempio: http://www.moddingmeeting.it/). All'interno di queste gare è possibile vedere le più strambe creazioni. Mi ricordo perfettamente un case a forma di castello medievale (con tanto di ponte levatoio funzionante, giusto per gradire!), di una grande teca trasparente con tutti i componenti immersi in un liquido oleoso (alla faccia dei sistemi di raffreddamento, direi!), di un busto di cyborg ovviamente "ripieno" di tutto ciò che va a formare il pc, nonchè di uno spaccato di ricostruzione di ambiente sottomarino con tanto di corallli attaccati alle schede madri e effetti di finta ossidazione del metallo. Insomma, tanto ma proprio tanto da vedere, dato che oltre all'impatto scenico per molti c'è una ricerca estrema di funzionalità e di ordine: case minimali (alcuni addirittura grandi come un libro o meno), complessi impianti di raffreddamento e cavi meticolosamente disposti per ottimizzare gli spazi e la pulizia, illuminazioni led suggestive con gioco di specchi annesso...insomma, un vero mondo da scoprire!

"Giro giro tondo...
...casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra!". Questa filastrocca riduce all'essenziale il concept della serie televisiva fantascientifica Flashforward, basata sull'omonimo romanzo di R.J.Sawyer. Il 6 Ottobre 2009, per 2 minuti e 17 secondi, tutti gli abitanti del pianeta perdono i sensi in quello che viene definito blackout globale, ottenendo ciascuno una premonizione (da cui il titolo, tradotto come "Salto in avanti") sul 29 Aprile 2010. Agenti di una task force congiunta americana iniziano a studiare il fenomeno, e più avanzano nella ricostruzione del mosaico (ovvero la somma dei ricordi delle visioni individuali) più si rendono conto di una coerenza interna e di uno "schema" che arriva a scuotere delle nozioni di meccanica quantistica, e non solo: uno su tutti, l'interrogativo se sia possibile fuggire al proprio futuro o quanto altrimenti sia possibile modificarlo.
Nonostante abbia riscosso poco successo e quindi si sia fermata ad una singola stagione prodotta, ha una trama molto ben strutturata con i tratti rapidi e incisivi del film d'azione, e forse è stato questo il motivo del suo fallimento verso il grande pubblico della ABC: non è certo per spettatori occasionali o distratti, dato che ciascun episodio ha un'importanza cruciale per far avanzare tutta la storia. Indubbiamente, però, è una chicca che mi sento di consigliare.

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