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lunedì 25 luglio 2011

Sancta Santorum Journal 25°

EDITORIALE INDIPENDENTE
CRONACA/POLITICA ITALIANA

Il Marchese del Grillo si fa Papa. Il Conte di Montecristo si fa Tedesco.
Diversi mesi fa cominciammo la nostra avventura col Sancta Santorum Journal. Il mio 1° articolo riguardava il caso Ruby e le inchieste nei confronti di Berlusconi. Questo è l’ultimo numero prima delle vacanze e chiudiamo parlando ancora di politici indagati. Un anno di scandali, cricche, corruzione e polemiche che riportano ai tempi di Tangentopoli. Quella che ha spedito in carcere il deputato del Pdl Alfonso Papa è stata la nona richiesta di arresto sul tavolo della giunta per le autorizzazioni a procedere dall'inizio della legislatura. Questo Marchese del Grillo dei giorni nostri ha recitato bene la parte di vittima del sistema giudiziario rendendosi comico, a tratti pietoso e macchietta istituzionale. Tra Montecitorio e Palazzo Madama siedono, in questo momento, 84 parlamentari sotto inchiesta, già con sentenze di condanna sulle spalle, in attesa di processo oppure rinviati a giudizio. E tra questi, ben 34 risultano condannati per reati che vanno dalla diffamazione fino all'associazione mafiosa o per una cattiva gestione di fondi pubblici di cui ora devono rispondere di tasca propria. A proposito di cattiva gestione di fondi pubblici… L’ex Assessore alla Sanità della Regione Puglia, Alberto Tedesco, ha scritto una lettera di dimissioni al segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, con la quale ha ufficializzato il suo addio al PD. Lui si che è vittima di questa nuova realtà politica!  Ha soltanto mandato in crisi la sanità pugliese, così saggiamente è stato salvato mercoledì scorso dall’Aula del Senato, che aveva negato l’autorizzazione agli arresti domiciliari nei suoi confronti.  Lui, come il Conte di Montecristo, è stato però tradito dalle persone a lui più vicine: Rosy Bindi e Debora Serracchiani, Antonio Di Pietro e Gianni Letta. Questi hanno invocato le sue dimissioni costringendolo all’esilio in una prigione di solitudine: Il Gruppo Misto. In realtà ha parecchia compagnia, compreso il vecchio Scilipoti! Però vuoi mettere l’umiliazione di essere Senatore senza essere in nessun partito? Di non essere costretto ad andare in aula? Di essere pagato mostruosamente lavorando ancora meno? Sicuramente qualcuno subirà la sua vendetta…

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Verdano o non Verdano, questo è il problema!

Sappiamo tutti che negli ultimi mesi sono stati 4 i pilastri del PDL. Maroni ha tenuto insieme i ranghi a costo della sua vicinanza con la Lega. Alfano ha continuato a produrre fatiscenti leggi e decreti legge a salvaguardia dei componenti del partito. La Russa ha rappresentato l’immagine istituzionale forte di un paese come l’Italia: ha preso i fischi e coperto le bare dei militari caduti. Tremonti ha preparato controvoglia l’orrenda finanziaria che lo segnerà per i prossimi anni; la sua lotta con Berlusconi è stata una sconfitta. E gli altri? La Gelmini, essendo un piccolo personaggio e una brava marionetta, è giustamente scomparsa alla fine dello spettacolo. Brunetta è riapparso solo per inimicarsi ancora di più i lavoratori italiani. La Carfagna è troppo inguaiata con il caso Bocchino ed il suo aver amato solo Mezzaroma. Eppure appare una luce alla fine del tunnel. Fini ha proposto Maroni come prossimo Presidente del Consiglio. Ovviamente il povero Alfano, erede del Berlusca, si è messo in un angolo succhiandosi il pollice alla sola idea. Ora bisognerà vedere che intenzioni ha Maroni. Il suo rapporto con Bossi e la Lega si è indebolito di questi tempi ed un simile percorso potrebbe essere la frattura finale. Un vero dilemma shakespeariano.

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CRONACA/POLITICA ESTERA

Norvegia Squarciata

Sono quasi 10 anni, dal 11 Settembre 2001, che in tutto il mondo si vive sotto rigide regole di sicurezza, attentati come quelli di Londra, Madrid, Marrakesh e Bali erano di matrice islamica e ci hanno reso un tantino prevenuti. Difatti quando venerdì si è appreso che Oslo era "sotto attacco" abbiamo tutti pensato al terrorismo Islamico. I primi a fare questa ipotesi sono stati i giornalisti come anche vari governi dalle cui reazioni si percepiva un riferimento ad Al Quaeda, invece la realtà ha superato l'immaginazione. Un Norvegese Doc, un uomo di 32 anni, ha progettato minuziosamente per mesi un attentato pienamente riuscito in un Paese che mai si sarebbe aspettato un attacco del genere dall'interno.
Andres Behirin Breibik ha fatto esplodere una potentissima bomba nel centro di Oslo di fronte agli uffici del Primo Ministro, probabile bersaglio. Questa esplosione ha distrutto le facciate di diversi edifici, creato il panico in città e messo in allerta tutta Europa. Poi si è recato in un'isoletta poco distante dove 600 ragazzi dai 14 ai 18 anni erano riuniti ad un campo del partito Laburista, qui vestito da poliziotto li ha riuniti per "motivi di sicurezza" ed armato fino ai denti ha aperto il fuoco uccidendo quasi 90 ragazzi e ferendone a decine.Questo vile micidiale ed atroce carnefice, che democraticamente meriterebbe la morte piu' dolorosa che si possa immaginare, ha sparato a giovani disarmati, li ha rincorsi in acqua, nelle tende e dietro i cespugli dove si erano nascosti, ha sparato a chi lo implorava e a chi era rimasto ferito a terra. Le immagini ed i racconti di quei ragazzi ci hanno sconvolto e possiamo solo teorizzare ciò' che possono aver vissuto in quei minuti. Il suo gesto è stato determinato dalla politica "troppo multiculturale" del Governo Norvegese, dall'eccessiva accoglienza che gli islamici trovano nel suo Paese. Queste considerazioni non meritano neanche commenti, ma a tempo debito si dovrà ragionare sulla lentezza  nell'intervento delle forze di sicurezza.Alle 17:38 la polizia ha ricevuto le prime segnalazioni, alle 18:20 erano di fronte all'isola sulla terra ferma, alle 18:35 Breibik è stato arrestato. Lascia pero' perplessi che la polizia non abbia trovato un elicottero per l'intervento, e che una volta giunti in auto da Olso si sia perso tempo a trovare una barca per arrivare sull'isola.
Se si ci fosse stata una migliore organizzazione a monte, forse qualche ragazzo sarebbe ancora vivo, e poi è possibile che in un isola con 600 ragazzi non vi fosse neanche un agente di sicurezza?

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CRONACA ROSA E SPETTACOLO

Drugs are a losing game

Morire a 27 anni come altre giovani star “maledette”, morire perché incapaci di saper gestire il successo e le delusioni,  le tentazioni e la consapevolezza di essere profondamente soli nonostante le orde di fan e le persone vicine avide di soldi e di aspettative.
Jim Morrison, Jimi Hendrix, Kurt Kobain, Janis Joplin ed ora anche Amy Winehouse.
Artisti dotati di talenti incredibili ed unici, uniti da una vita fatta di sregolatezze ed eccessi che li ha portati alla morte, venerati come dei simboli e divenuti ancora più famosi per le loro morti che, purtroppo, sono per la maggior parte squallide e terrificanti.
Icona della fusione di r&b, soul e jazz, con una voce straordinaria ed una figura così eccentrica, Amy Winehouse è stata una delle cantanti più apprezzate di questi ultimi anni, capace di coinvolgere ed ammaliare con la sua voce black e con canzoni ed album che hanno vinto ben 5 Grammy awards ed altri importanti premi.
Sin da giovane si è distinta per il suo essere diversa e geniale, per il suo approccio alla musica, per la sua vita spericolata e per lo sfortunato incontro con il grande amore della sua vita, poi divenuto suo marito (seppur per poco), che l’ha lentamente condotta al declino. Dipendenze dalla droga, depressione, disturbi alimentari, arresti e ricoveri, una canzone “Rehab” che con pungente ironia ed un sound inconfondibile raccontava i vani tentativi di mandarla in riabilitazione ai quali lei si opponeva strenuamente certa di poterne uscire da sola.
E da sola purtroppo è stata ritrovata nella sua casa di Londra, priva di vita, le cause ancora non sono certe ma le probabilità che sia stato un cocktail mortale di droga, medicinali ed alcol ad ucciderla sono purtroppo piuttosto alte. La stessa madre della Winehouse ha così tristemente commentato al Daily Mirror “la morte di mia figlia era solo una questione di tempo.”
Quel che è certo è che il mondo musicale ha perso una grande artista, canzoni come “Stronger than me”, “Love is a losing game”, “Back to Black” e molte altre resteranno perle rare nel panorama musicale di questi ultimi anni e, forse, almeno per questa volta, dovremmo provare a ricordarla come straordinaria artista e non per il suo vissuto.

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CALCIO E SPORT VARI

Stoner bastona tutti

Nello spettacolare scenario di Laguna Seca Casey Stoner è tornato, dopo due gare in chiaro scuro, a dare a tutti lezioni di motociclismo. Con questa prova l'australiano ha dimostrato di essere ancora il favorito per la vittoria nel mondiale, frustrando il tentativo di rimonta di Lorenzo. Subito dopo la partenza lo spagnolo, galvanizzato dagli ultimi risultati, ha imposto un ritmo di gara infernale. Solo Pedrosa e Stoner sono riusciti a restare a ruota. Le posizioni nel gruppo di testa sono così rimaste immutate fino a 6 giri dal termine quando Stoner ha mostrato di avere una marcia in più sopravanzando in rapida successione i due spagnoli che lo precedevano, vincendo con apparente semplicità la corsa. Ancora opaca la prestazione di Valentino, giunto sesto, ma ancora troppo lontano dai primi. Dopo più di meta stagione la Ducati sembra non riuscire ad adattarsi al nuovo pilota e Rossi dovrà valutare bene se rimanere un altro anno rischiando di chiudere in modo anonimo una carriera da numero 1 assoluto.

Fonte:

VIDEOGAMES E TECNOLOGIE

La leggenda di Zelda tra rimpianti e speranze

In questi giorni a San Diego si sta celebrando l'annuale raduno del Comic-Con, da sempre la meta più ambita da tutti gli amanti di fumetti e videogiochi.
In quest'occasione sono trapelate nuove interessanti informazioni riguardo l'ultima cartuccia a disposizione del Nintendo Wii: The Legend of Zelda Skyward Sword.
Eiji Aonuma, da anni producer della saga di Zelda e braccio destro di Miyamoto, ha rilasciato una succosa intervista per le pagine di Nintendo-Power americana.
Anouma ha approfondito alcuni aspetti della trama: in particolare assisteremo ad uno svecchiamento dei personaggi cardine dell'intera saga: finalmente la vicenda non ruoterà più intorno al triangolo Link-Zelda-Ganon visti come l'eroe, la principessa, il solito Re del Male, ma incontreremo personaggi nuovi e vivremo situazioni inedite come la iniziale forgiatura della Master Sword. Inoltre, il rapporto che legherà Link a Zelda sarà del tutto diverso rispetto al passato, in quanto ella non sarà più la regale principessa del regno di Hyrule, bensì una comune amica di infanzia del nostro eroe (un po' come la vecchia Saria di Ocarina of Time).
Per sottolineare questa generale ventata di originalità, Anouma ha persino rivelato che Ganon/Ganondorf non sarà affatto presente nel gioco (affermazione che, a mio parere, è da prendere con le pinze, dato che più di una volta nella saga abbiamo visto rispuntare il suo nasone ghignante anche quando non ce l'aspettavamo) , ma dovremo affrontare un nuovo cattivissimo nemico.
Del villain in questione abbiamo una presentazione nella demo mostrata ai ragazzi di Gamespot nel corso del Comic-Con: si tratta di Lord Ghirahim, una sorta di elfo androgino e biancastro che potrebbe essere un incrocio tra Kefka e Orochimaru ( da Final Fantasy 6 e Naruto, ignoranti). È vestito in modo un po' ridicolo, ma nel video in questione possiamo apprezzare le sue inquietanti movenze e le sue doti di combattimento: blocca i colpi della nostra spada con le dita! In generale, un personaggio ancora avvolto dal mistero, ma che potrebbe avere le carte in regola per non farci rimpiangere troppo il vecchio Demone-cinghiale.
Ma, al di là della trama, ulteriori aggiunte si avranno anche sul fronte del gameplay: di particolare rilievo sarà la possibilità di potenziare lo scudo e gli oggetti di Link tramite tesori i raccolti dai mostri e le rupie. Il tutto dovrebbe garantire una maggior profondità all'esperienza di gioco e, magari, una minima personalizzazione del personaggio che è sempre mancata in Zelda, soprattutto se confrontato con i giochi di ruolo più "puri".
Inoltre, per la gioia di tutti coloro che rimpiangono i vecchi enigmi musicali (troncati dolorosamente nell'ultimo Twilight Princess), questa volta link sarà dotato di una speciale Arpa magica da utilizzare tramite il WiiMotion Plus (che l'esperienza con WiiMusic sia servita a qualcosa?).
Che dire, dunque? Il prossimo Zelda sarà il messia dei giochi che tutti aspettiamo dai tempi di Ocarina of Time, oppure non farà altro che completare la parabola discendente iniziata con Twilight Princess?
Intendiamoci: Twilight Princess era in assoluto un ottimo titolo, ma se confrontato con i suoi illustri predecessori risultava, secondo me, il peggiore della saga.
Un ultimo capolavoro dedicato ai pochi hardcore gamer rimasti possessori di un Wii sarebbe il più bel regalo regalo che Nintendo potrebbe farci, prima di ricominciare a rischiare tutto con la prossima WiiU.

Fonte:


WEB E STRANEZZE DAL MONDO

Mussolini: il diavolo veste Predappio!

Turismo in crisi a Predappio, luogo di nascita del nostro duce (delinquente, criminale etc. etc.): quest’anno i visitatori sono diminuiti e la crisi è arrivata anche nei luoghi di Mussolini come nella prestigiosa Villa Carpena, in provincia di Forlì, trasformata negli ultimi anni in "Villa Mussolini, Casa dei ricordi". La villa dove vissero Benito Mussolini, la moglie Rachele e i figli è oggi un museo privato visitato da studiosi del Ventennio ma è anche una delle mete preferite dai turisti che si recano a Predappio, comune della provincia di Forlì-Cesena. Ma il giorno più importante è sicuramente il 31 luglio quando si celebrerà la Festa della nascita del Duce: alle 10,30 ci sarà la marcia, dalla Chiesa di San Antonio fino al cimitero e verrà portata in spalla una croce lunga 5 metri da depositare davanti alla cripta dove riposa il capo del fascismo. Sarà recitato il rosario e poi via libera ai camerateschi festeggiamenti, con vino rigorosamente nero. Praticamente sembra di essere tornati al culto del faraone nell’antico Egitto con la differenza che qui si festeggia un semplice primo ministro (perché questo istituzionalmente era Mussolini) come fosse un dio. Già mi immagino Tremonti e La Russa mentre portano una grossa croce in onore di Silvio ad Arcore, con qualche escort in processione che piange distrutta! Torniamo a noi; conferma il calo di turisti anche il glorioso "Predappio Tricolore souvenir", vicino alla casa natale di Mussolini, che vende articoli di ogni tipo ispirati al fascismo. Il suo negozio è tappa obbligata per i turisti del Ventennio, infatti l’offerta dei gadgets è ricca: si va dalle bottiglie con il duce alle magliette con le aquile littorie, passando per daghe e manganelli. Ma quello che forse andrebbe sottolineato è che Predappio ha anche un turismo storico e culturale importante, ma viene visitata e ricordata soprattutto per essere la casa del duce e questo ne sminuisce sicuramente il valore;  tre volte l’anno infatti, in occasione della nascita del fondatore del fascismo (29 luglio), della morte di Mussolini (28 aprile) e della marcia su Roma il 28 ottobre, arrivano migliaia di persone che sfilano fino al cimitero portando la già citata croce. Queste sono manifestazioni che restituiscono all’esterno un’immagine falsa di Predappio, che offre tanti altri eventi: attualmente nella casa natale di Mussolini è ospitata una mostra storico documentaria ’Città di fondazione italiane 1928-1942’ che spiega una delle molte attività positive che il fascismo ha portato in Italia. L’eredità di Mussolini quindi è quella di permettere ad un paese di 6mila anime di avere un indotto economico davvero importante e di arricchirsi con i soldi dei fanatici del duce. Mica male per un tiranno assassino violento da molti definito “porco”! Ma d’altronde cari lettori come direbbe Bersani “un maiale non è fatto solo di prosciutto”!

Fonte:
http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/2011/07/24/549925crisi_abbatte_turismo_nome_duce.shtml

2 commenti:

  1. Fini ha bruciato Maroni nel momento in cui lo ha proposto. . . . purtroppo, forse è uno dei pochi che potrebbe ricoprire quel ruolo

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  2. Escluderei: Berlusconi, Fini, Casini, Bossi, Bersani, D'Alema.

    Terrei solo Maroni e Di Pietro anche se non sono del tutto un loro fan. Sempre meglio di quelli sopra.

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